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Parco archeologico di Montereggi

Montereggi, è situato a pochi chilometri dal centro abitato di Limite, alle pendici meridionali del Montalbano nel punto in cui il fiume Arno esce dallo stretto della Golfolina, in una posizione strategica per il controllo delle comunicazioni e la navigazione fluviale come suggerisce il suo nome, derivato da quello latino di Mons regis, Monte del re.

Fin dal V secolo a.C., Montereggi, era utilizzato come scalo fluviale dagli Etruschi per gli scambi commerciali in molte aree della Toscana coma la Val di Cecina, la stessa Valdelsa e la Val di Pesa, come dimostrano i recenti ritrovamenti relativi a strutture probabilmente utilizzate come magazzini.

I reperti rinvenuti durante tre campagne di scavo dal 1982 al 1985, dimostrano anche una fiorente attività commerciale legata alle produzioni di utensili e vasi in ceramica. In particolare una grande quantità di anfore ritrovate sul colle sembra testimoniare la presenza di un porto fluviale sull'Arno.

Gli scavi hanno portato alla luce anche le fondazioni parzialmente distrutte di una grande struttura rettangolare di circa metri 14x9 formata da tre vani.

Si tratta di murature della larghezza di oltre 80 cm, in blocchi d'arenaria locale (“macigno”) di medio-grandi dimensioni, collocate dentro un'apposita fossa di fondazione, riempita di pietre e pezzami rocciosi di dimensioni più piccole. Il resto della struttura era realizzato in argilla pressata nelle “cassaforme”, rafforzata dall'inserimento di travi in legno.

Gli edifici che si trovavano sulle pendici erano probabilmente adibiti al culto, mentre nella parte più bassa si trovavano le abitazioni

Con l'avvento dei Romani nel I secolo a.C. l'insediamento fu abbandonato anche a causa della scarsa difendibilità.

Nel periodo Longobardo si verificò un nuovo popolamento che durò fino alla fine del XI secolo.